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10-12 APRILE A CASOLA VALSENIO – SPELEOPOLIS

CORSO TEORICO DI III LIVELLO - WORKSHOP

La fotografia del mondo sotterraneo

L’immagine come racconto.

Dall’idea al progetto, dalla realizzazione all'editing.

relatori:
Silvia Arrica, Stefano Aurighi, Luca Calzolari, Antonio Danieli, Massimo Goldoni, Francesco Grazioli, Sandro Sedran, Francesco Maurano, Giampaolo Zaniboni

ospite d'eccezione:

Kurt Diemberger

 

con il patrocinio di: Comune di Casola Valsenio, Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, Società Speleologica Italiana,
Gruppo Regionale Emilia-Romagna e Sezione di Forlì del Club Alpino Italiano, Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna

 

A partire da un confronto tra diverse esperienze verranno sviluppati gli aspetti del percorso che va dall'idea del progetto fotografico alla produzione delle immagini quale strumento di documentazione e condivisione delle conoscenze del mondo sotterraneo.

Il corso, di carattere teorico con lo spirito del workshop, è rivolto a speleologi di diverso grado di esperienza fotografica che desiderano approfondire i temi proposti attorno al “ senso ” della documentazione per immagini in grotta e in territori carsici ed il “ percorso” necessario per ottenerla.

 


 

Argomenti trattati:

    • La ripresa di ambienti complessi
    • La “lettura” dell’ambiente grotta come premessa delle scelte di composizione
    • La narrazione delle esplorazioni
    • La documentazione delle presenze faunistiche
    • L’organizzazione dei Team fotografici e degli incontri internazionali di fotografia speleologica
    • La divulgazione attraverso le immagini
    • Le esperienze editoriali
    • Le esperienze e le esigenze di chi opera nelle redazioni delle riviste del settore
    • La comunicazione via web

 

 


 

Presentazione: 

Il corso-workshop è pensato per formare e informare sugli aspetti della fotografia, che sono sottesi alla stessa immagine. Una fotografia, per avere valore, deve narrare e avere lo standard di qualità adeguato alla funzione che le si attribuisce e al mezzo con cui la si intende veicolare. Per “narrare” intendiamo la capacità che ha l’immagine di trasportare la visione di un ambiente o di un particolare, di veicolare l’interazione tra persone e ambiente, di essere reportage d’azione, di situazione o di contesto. Posso documentare uno speleotema, un ambiente, la fauna di grotta, l’acqua, l’umidità dell’aria o un particolare momento esplorativo. Tutto questo deve essere pensato, poi progettato nelle diverse fasi che porteranno l’immagine a essere vista. Il workshop è incentrato sulla fase grigia, su ciò che sta dietro l’immagine. Tutto questo, con una finalità molto precisa. Far capire come la documentazione sia una fase imprescindibile dell’esplorazione. Senza il dato “immagine” molti sforzi rischiano di essere vanificati. Perché attraverso l’immagine fotografica possiamo tradurre l’unicum di un ambiente, che dobbiamo saper leggere, interpretare e tradurre. Per assurdo, possiamo dire che il corso è sulla consapevolezza dell’immagine e sui processi che sono necessari per ottenerla. Servono cultura di grotta e cultura fotografica. E’ indispensabile pianificare un percorso, individuando mezzi, risorse, partner. E’ decisivo individuare i canali e i media dove l’immagine sarà veicolata. Banalmente. Se posto appunti visivi su un blog, il processo può apparire più semplice rispetto ad una diversa condivisione, ad esempio, a mezzo stampa, ma dovrò comunque seguire alcune “logiche di qualità”, che presuppongono capacità di progettare, disponibilità di mezzi, organizzazione di persone.
Il rapporto diretto con persone che si occupano di questo con risultati di riconoscibile e riconosciuta qualità può essere occasione per approfondire aspetti peculiari, di personale interesse. I fotografi docenti affronteranno tutti il tema proposto. Le comunicazioni dei singoli verteranno su concrete acquisite esperienze.